Una delle più grandi vittorie ambientali della storia moderna dell’uomo
La storia della guarigione dello strato di ozono è una delle più grandi vittorie ambientali della storia moderna dell’uomo. Tutto ha inizio negli anni ’70, quando gli scienziati hanno scoperto che l’ozono stratosferico, un sottile strato di gas che circonda la Terra, stava diminuendo drasticamente.
Questo strato è di vitale importanza per la nostra salute e per l’ambiente, poiché protegge la Terra dai dannosi raggi UV del sole.
La causa principale della diminuzione dello strato di ozono era l’uso diffuso di sostanze chimiche chiamate clorofluorocarburi (CFC), che venivano utilizzati in vari prodotti, come frigoriferi, spray e schiume isolanti. Gli scienziati hanno dimostrato che questi prodotti chimici, una volta rilasciati nell’atmosfera, reagivano con l’ozono stratosferico, distruggendolo.
La comunità internazionale ha iniziato a prendere seriamente la questione negli anni ’80, quando è stata scoperta un’enorme “buco” nell’ozono sopra l’Antartide. Questa scoperta ha generato molta preoccupazione e ha spinto molti paesi a collaborare per trovare una soluzione.
Nel 1987, 46 paesi hanno firmato il Protocollo di Montreal, un accordo internazionale che stabiliva il divieto di produzione e utilizzo di CFC.
Questo accordo è stato un grande successo, poiché ha portato alla riduzione dell’uso di CFC e alla ricerca di alternative meno dannose per l’ambiente. Nel corso degli anni, molti altri paesi si sono uniti all’accordo, portando alla sua adozione universale.

Grazie all’impegno e alla collaborazione internazionale, lo strato di ozono ha iniziato a riprendersi lentamente; nel 2019, la NASA ha annunciato che lo strato di ozono sopra l’Antartide si era completamente riparato e che si prevedeva che il resto dello strato si sarebbe ripreso entro il 2060.
Per comprendere meglio la portata della guarigione dello strato di ozono, è importante sottolineare che l’ozono stratosferico non è un fenomeno statico, ma è influenzato da molteplici fattori atmosferici. La sua quantità e distribuzione variano in funzione della stagione, della latitudine, della presenza di correnti d’aria e di altre dinamiche climatiche.
La diminuzione dello strato di ozono non ha rappresentato solo una minaccia per la salute umana, ma anche per gli ecosistemi terrestri e marini.
I raggi UV-B del sole possono danneggiare le piante, ridurre la produzione agricola, influenzare la biodiversità degli oceani e ridurre la capacità degli oceani di assorbire il diossido di carbonio.
L’adozione del Protocollo di Montreal ha rappresentato un passo importante nella lotta contro il cambiamento climatico, poiché i CFC sono anche considerati gas serra. Il Protocollo ha quindi contribuito a ridurre le emissioni di gas serra in tutto il mondo, limitando l’effetto serra e mitigando i cambiamenti climatici.
La guarigione dello strato di ozono è stata un risultato lungimirante e impegnativo, che ha richiesto l’adozione di politiche internazionali, la collaborazione di scienziati e industrie, e un forte impegno pubblico.
Tuttavia, nonostante i successi ottenuti, è ancora necessario continuare a monitorare l’ozono stratosferico e le emissioni di sostanze chimiche dannose per l’ambiente, per garantire che la guarigione sia duratura e che il nostro pianeta sia protetto per le generazioni future.